Astro Boy è un manga del mangaka Osamu Tezuka. Considerato uno dei più grandi e importanti capolavori della storia del fumetto giapponese, è composto da 23 volumi, pubblicati in Giappone tra l’aprile del 1952 e il marzo del 1968 sulla rivista Shonen di Kobunsha, sussidiaria della Kodansha. Il manga ha venduto, approssimativamente, 100 milioni di copie, divenendo quindi uno dei manga più popolari e influenti di tutti i tempi.{googleads right}
La storica e pionieristica serie animata prodotta dalla Mushi Productions, che ne fu tratta a partire dal 1963, è stata la prima ad avere le caratteristiche che sarebbero poi peculiari della produzione giapponese, tanto da meritarsi il nome specifico di “anime”. Il protagonista, Atom (Astro Boy/Astroboy in Occidente), nacque su Atom Taishi (lett. “Atom l’ambasciatore”), un’opera precedente di Tezuka. Egli non va confuso con Capitan Jet (ジェッターマルス Jetter Mars?), personaggio molto simile ad Atom e titolare di una propria serie animata, che Tezuka sviluppò in epoca molto posteriore, rimaneggiando superficialmente le fattezze, le caratteristiche e i poteri di Atom/Astro Boy, nonché alcuni personaggi comprimari. Astro Boy è considerato uno dei personaggi simbolo della tradizione manga e anime giapponese, e in generale è ricordato come uno dei personaggi più importanti della storia del fumetto mondiale. La rivista inglese Empire l’ha classificato 43º nella lista dei 50 migliori personaggi della storia del fumetto (The 50 Greatest Comic Book Characters). La storia è ambientata in un mondo futuristico dove i robot convivono con gli esseri umani e la trama è incentrata sulle avventure occorse ad “Astro Boy”, un bambino meccanico dai sentimenti e dall’intelligenza umani. Creato dal dottor Tenma (all’epoca capo del ministero della scienza) con le sembianze del proprio figlioletto, rimasto vittima poco prima di un incidente mortale. In quanto sostituto del proprio perduto bambino umano, lo scienziato lo tratta inizialmente con estrema amorevolezza; tuttavia egli si rende ben presto conto che il piccolo robot non può colmare il vuoto prodotto dalla scomparsa del vero figlio, tanto più che Astro non può crescere e diventare grande né tanto meno esprimere opinioni ed idee estetiche (preferisce difatti i cubi ai fiori). Deluso, il dottor Tenma lo rinnega vendendolo al crudele proprietario di un circo, ma dopo qualche tempo il nuovo capo del ministero della scienza s’accorge casualmente di Astro mentre questi si esibisce durante uno spettacolo e lo convince a seguirlo: dopo averlo preso con sé ne diviene tutore legale e lo tratta con gentilezza e calore. Avendo poteri e capacità superiori a quelli della media umana, Astro diviene un difensore della giustizia contro la criminalità e i mali del mondo: la maggior parte dei suoi avversari sono esseri umani che odiano gli esseri meccanici, robot impazziti oppure invasori alieni. Finisce così con l’acquisire una famiglia di robot, frequentare la scuola come gli altri bambini e lottare contro molti nemici per difendere la Terra.